L'intervista di “TOSCANAGOL.it” a ANDREA GAMBINI, allenatore de
l'U.S.VORNO A.S.D.
VORNO
a un passo dalla vittoria con il debuttante allenatore GAMBINI
PRIMA
GIRONE A: "Non è ancora fatta, ci attendono tre partite
difficili e pretendo umiltà e concentrazione"
Cinque
punti di vantaggio a tre giornate dalla fine sul Monsummano secondo
in classifica. Il Vorno è davvero ad un passo dalla vittoria nel
girone A della Prima categoria. Una sorpresa assoluta si potrebbe
dire, o meglio relativa, visto la bontà di un gruppo di giocatori
che da anni gioca insieme.
Tra
questi, uno è saltato dall’altra parte della barricata, diventando
da alcuni mesi l’allenatore: si tratta di ANDREA GAMBINI, 38 anni,
di Massa Macinaia, laureato in Geologia. Quando i primi di Dicembre
2015 c’è stato l’esonero di Orazio Mariani, si è puntato su di
lui e a distanza di quattro mesi i risultati sono stati incredibili:
quattordici partite di campionato, undici vinte, una pareggiata, due
perse con il Vorno che è decollato scalando la graduatoria.
Ma
chi è Andrea Gambini? “Da giocatore – spiega a TOSCANAGOL - ho
cominciato nel San Concordio, poi Lucchese dai Giovanissimi fino alla
Primavera, poi Cascina in Eccellenza e nei Dilettanti Nazionali,
quindi Tuttocuoio e Calcinaia in promozione, poi Capanne in Prima,
Vorno in prima, Massa Macinaia e Castelvecchio in Seconda, Galleno in
Seconda e infine Vorno in Prima fino all'anno scorso. Totale quasi
venti anni di passione calcistica.”
Ruolo?
“Terzino destro/sinistro, ala destra/sinistra, difensore centrale e
centrocampista. Manca il portiere e l'attaccante puro. Diciamo che
nasco difensore, ma più bello e interessante come esterno alto di
centrocampo. Nelle giovanili della Lucchese giocavo marcatore a uomo,
ruolo che nel calcio di oggi non esiste più e si vede!!! Non che
sono per la marcatura a uomo pura, ma un difensore la deve saper fare
e molti oggi soffrono un po’”
Al
termine della passata stagione la scelta di chiudere con il calcio
giocato. “Volevo fare il corso allenatori a Pistoia e non potevo
più allenarmi. È stata un po' forzata perché giocare mi manca, ma
va bene così, ormai i problemi fisici erano diventati troppi.”
E
così è iniziata una nuova storia calcistica. “Mi è stato chiesto
di fare il “secondo” a mister Mariani, ma da quando ho iniziato
il corso, purtroppo, non davo una grossa mano, ero poco presente a
causa del corso e del lavoro.”
Un
debutto migliore non si poteva sperare. “Sicuramente, ma sono tante
le componenti favorevoli, a partire dalla società, a mister Mariani
che ha fatto la sua parte, perché comunque anche lui ha contribuito
a questo anno del Vorno portando in dote 19 punti. Per me chi
veramente ha gettato le basi per allestire un gruppo come quello
attuale cito due persone: Maurizio Dal Porto e Roberto Del Dotto: se
siamo dove siamo gran merito va a loro e a molte altre persone che
con passione sostengono questo paese da anni.”
Un
Vorno sorprendente ma non troppo…. “Quando ho iniziato a guidarla
sapevo che questa squadra poteva e doveva fare di più. E’ una
sensazione che è difficile spiegare, ma conosco il valore sia
tecnico e umano di ognuno di questi ragazzi e quindi sapevo fin da
subito che potevamo fare grandi cose.”
Il
salto dal campo alla panchina è stato così davvero… piacevole.
“Diciamo che sono stato facilitato dal fatto che con la maggior
parte dei giocatori ho giocato due anni, ma la prospettiva
giocatore/allenatore è completamente diversa. Si parla di gestire un
gruppo, di allenarlo, di motivarlo, di guadagnarsi il rispetto e
pretendere rispetto e tanto altro. Quindi maggiori responsabilità.”
Gambini
non risponde alla domanda “cosa pensa di aver portato di suo a
questa squadra?”, dicendo che sono “altri a doverlo dire”. Però
è chiaro che un merito indubbio ci sia, altrimenti non sarebbero
arrivati questi risultati. A questo punto Gambini conviene che “posso
solo dire che ho affrontato questo ruolo con il massimo impegno e
professionalità anche se siamo in Prima categoria, come è richiesto
dalla società, dal paese di Vorno e soprattutto dai ragazzi. Io ho
messo in pratica gli insegnamenti avuti nei trascorsi da giocatore da
allenatori come Hemmy a Cascina, Masi e Donatelli Beppe a Lucca, Dal
Porto e tanti altri. In più, quello che ho appreso al corso
allenatori grazie a mister Ettore Donati, al Prof. Pucci e al Dottor
Teglia. Infine, ho cercato di lavorare sulla tecnica e sulla testa
dei giocatori, sia singolarmente che come gruppo. Se siamo qua è
grazie alla bravura dei ragazzi che ho a disposizione.”
E
a livello tattico? Cosa ha cambiato? “Il modulo era collaudato, il
4-3-1-2, subentrando a Dicembre non avevo molto tempo per lavorare,
diciamo solo che in alcune situazioni ho optato per un classico
4-4-2.”
Ora
il traguardo è davvero vicino… “E’ vero, sono realista,
proprio per questo pretendo da me stesso e dai miei giocatori
maggiore concentrazione e dedizione agli allenamenti. Nel calcio,
nello sport, niente è scontato. Quindi testa bassa e concentrazione
al massimo perché nulla è ancora stato fatto.”
Oltretutto
giocherete contro le ultime tre della classifica… “A maggior
ragione, massima umiltà, massimo rispetto e molta concentrazione.
Ogni squadra la devi affrontare con la testa giusta, guarda domenica
il Monsummano che ha pareggiato in casa con il Porcari. Non esistono
squadre da prendere sottogamba. E le partite che ci aspettano sono
molto difficili, con squadre ostiche, ad esempio i Diavoli Neri a
Barbarasco avevano quattro titolari squalificati, ma fino al
novantesimo perdevano solo 1-0. Poi ci aspetta un Chiesina Uzzanese
che ha un’attaccante molto forte come Matteelli che se in giornata
fa la differenza, lo so perché ci ho giocato assieme.”
Gambini
poi lancia un appello per domenica prossima. “Ringrazio la società
Vorno per la possibilità che mi ha dato, i meriti sono dei ragazzi e
chiamo a raccolta la comunità di Vorno perché questi ragazzi
insieme a questo paese posso vivere in emozione unica.”

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